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EROS ( Io > Altro ) : Amore sensuale caratterizzato dal voler possedere l’altro (sensualità). Io voglio possedere te perché sei mio. “Voglio esclusivamente il mio bene”.
FILIA ( Io = Altro ) : Amore che si fonda su un rapporto relazionale libero, paritario, senza alcuna velleità di possesso (amicizia). Tu ed Io siamo sullo stesso piano. “Desidero il bene d’entrambi”.
AGAPE ( Io < Altro ) : Amore che diventa totale dono di sè (carità). Io mi dono liberamente a te. “Per me il tuo bene è più importante del mio”. La Spiritualità è l’intimo rapporto che ogni “Essere Umano” instaura con l’infinito. L’uomo può trovare piacere, pace, realizzazione, felicità solo attraverso una positiva relazione con infinito nella propria interiorità.
La parola Amore definisce un insieme di processi comunicazionali che possono permettere di relazionarsi positivamente con l’infinito. Chi più è capace di amare, più riesce a relazionarsi positivamente con il proprio infinito interiore e più riesce ad essere felice godendo dell’illimitato piacere spirituale che l’esistenza umana può offrire.
Per comprendere meglio cosa vuol dire saper amare è necessario descrivere i suddetti Processi Comunicazionali definiti con il termine Amore.
Caratteristica comune a ognuno di questi processi è quella di generare piacere.
Ogni tipologia d’amore può generare diverse forme di piacere attraverso diversi modi di condividere l’esperienza dell’infinito sul piano relazionale.
- EROS: condivisione fisica (istinto all’infinito) – prendere
Questa dimensione dell’amore si muove essenzialmente sul soddisfacimento dei bisogni primari che sono alimentazione e sessualità. Si prova sempre naturale piacere fisico nella soddisfazione di questi bisogni. Ma da dove nasce questo istintivo piacere?
Esso fonda le sue radici nell’innata propensione all’infinito. Quando mangiamo qualcosa proviamo piacere, perché relazionandoci con la materia che ingeriamo, ci proiettiamo fisicamente verso l’infinito nella dimensione del tempo ed indirettamente anche in quella dello spazio.
Invece, quando due persone vivono una reciproca attrazione sessuale, provano piacere perché, attraverso la loro relazione, si proiettano fisicamente insieme nel tempo e nello spazio in una dimensione che va oltre quella personale.
Per le ragioni fin qui spiegate, sia l’alimentazione che la sessualità possono essere considerati due fondamentali processi spirituali perché proiettano l’uomo fisicamente nell’infinito sotto il profilo personale e transpersonale.
- FILIA: condivisione creativa (creatività esistenziale) – condividere
Questa dimensione dell’amore si realizza nella condivisione reciproca di diversi punti di vista della realtà che trovano una nuova sintesi creativa trasformandosi in nuove ed infinite possibilità esistenziali.
Questa rinnovata esperienza relazionale può generare illimitate e sublimi forme di piacere che vanno ben oltre a quelle legate alla sola fisicità. Il processo creativo può realizzarsi sia relazionandosi con se stessi che con gli altri. In ogni caso, si realizza attraverso medesime modalità comunicazionali.
- AGAPE: condivisione esistenziale (visione trascendente) – donare
Questa dimensione dell’amore si realizza nel dono di se stessi in una forma d’abbandono alla spiritualità, in una visione esistenziale che trascende la realtà materiale.
Vivendo costantemente una relazione interiore con l’infinito in tutte le sue manifestazioni, ogni attimo dell’esistenza si riempie d’illimitato, sapiente ed intimo significato.
Tra queste tre tipologie d’amore non ce n’è una più importante dell’altra. Per essere felici, bisogna essere in grado di viverle tutte contemporaneamente nelle giuste dosi in funzione delle situazioni. Per questa ragione, chi più è capace ad amare, più riesce a godere dei piaceri dell’esistenza, a realizzarsi e a essere felice.
Nota bene: le diverse tipologie d’amore si caratterizzano soprattutto per diverse modalità di prendere e dare.
A questo riguardo è sempre utile ricordare che :
- Prendere è un’istintiva capacità (automatica)
- Dare è una naturale predisposizione (da coltivare)
Da quanto fino a qui affermato, è evidente che impostare la propria vita esclusivamente sul desiderio di possesso (prendere) può trasformare l’esistenza in una frustrante prigione.
Il prendere ed il possedere da soli non possono mai condurre né al vero piacere, né tanto meno alla realizzazione o alla felicità.
- Bisogna saper prendere e saper dare, consapevoli che sia il prendere che il dare sono solo due innati processi comunicazionali e relazionali da utilizzare in funzione d’un fine.
Il vero obbiettivo di ogni essere umano è il raggiungimento della felicità.
“Dal web”
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