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“Tra lo stimolo e la risposta c’è uno spazio. In questo spazio dimora il nostro potere di scegliere come rispondere. Nella nostra risposta risiedono la nostra crescita e la nostra libertà.” Victor Frankl
Fino a quando resterà attivo in noi quel dire tristemente noto: “È stato più forte di me!”, sino ad allora l’Uomo Nuovo che alberga in ciascuno di noi, rimarrà sepolto, schiavo di automatismi incontrollati. Tutto ciò che è automatico, lo suggerisce la parola, ha a che fare con l’automa, con il robot che impara e ripete.
Se, di fronte a uno stimolo come quello generato da emozioni di polarità negativa (ansia, paura, rabbia), andremo in sequestro emotivo 9 volte su 10, potremo allora sapere di noi stessi, di essere governati dalla luna, quella storta però.
Reazione: in italiano “R” sta sempre per “di nuovo”; “EA” invece viene latino, dal lemma femminile “is-EA-id”, e significa “quella”; AZIONE infine, con chiaro significato.
Reazione è quindi: di nuovo quella azione.
Non c’è nulla di nuovo in una reazione, è prevedibile, priva di creatività, vecchia, stereotipata, e quindi perfettamente controllabile, per esempio, da chi governa il sistema sociale!
Ecco perché diventa essenziale far sorgere e nel tempo allargare lo spazio che potenzialmente esiste tra stimolo e reazione.
In quello spazio/tempo, io mi posso fermare, offrendo alla mia corteccia prefrontale, sede della consapevolezza, il tempo che le necessita per la produzione di una risposta che sia presente, creativa, intelligente, e soprattutto, IMPREVEDIBILE.
Il sistema limbico, che presiede alle reazioni, è rapidissimo, elabora un milione di bit di informazioni al secondo, ma è impreciso, non sa distinguere tra ciò che accade ora e qui, e ciò che è accaduto là e allora, per il sistema limbico, gestito dal cervello rettiliano, è sempre adesso; la corteccia prefrontale invece è lenta, elabora solo duemila bit di informazioni al secondo ma, lo fa in modo preciso, distinguendo bene il passato dal presente.
E’ davvero intrisa di comprensione del mondo, la saggezza popolare, quando dice: “Prima di parlare conta fino a dieci!”, è infatti in questo spazio e in questo tempo che abitano, con grande recupero di potere personale, la nostra crescita e la nostra libertà.
Che Tu possa essere libero quindi, prima che sia troppo tardi, e anch’io!
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