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La felicità è una responsabilità squisitamente personale. Immaginare che ci sia qualcuno là fuori, che abbia il compito di renderci felici, ci mette nelle condizioni di far dipendere il nostro benessere dal comportamento delle persone che ci circondano.
È una questione di potere personale: se il medesimo è disperso nell’ambiente, la nostra felicità dipende dagli altri, se invece ci assumiamo pienamente la responsabilità di creare interiormente le condizioni di forza e di presenza a noi stessi, che ci necessitano per una vita serena, allora il potere è nelle nostre mani.
Nessuno infatti può controllare il comportamento altrui ed è proprio per questo che sarebbe distruttivo se la felicità dipendesse dagli altri. Immaginare poi che, il partner per esempio, abbia il potere di renderci felici, comporta anche il pensiero che possegga anche il potere di renderci infelici.
È così che “Tu non mi rendi felice!” affiora sulle labbra di alcune persone, mi sbaglio? Immaginare di possedere il superpotere di rendere felice o infelice qualcuno, fa sorgere il ben noto senso di colpa: se tu non sei felice, è colpa mia, ma è una balla!
Una coppia sana è composta da persone capaci di integrità e completezza anche in solitudine, persone che NON trovano equilibrio nella coppia, ma che nella coppia al contrario apportano lo stesso, come patrimonio personale. Quando ciascuno di noi ne diverrà consapevole, avremo un mondo fatto di persone potenti, prive di aspettative nei confronti degli altri, ma così cariche di frutti, da condividere questa abbondanza con gli altri, con spontaneità.
La felicità accade nell’incontro con l’altro, ma è figlia di un lavoro interiore, squisitamente personale, che nessuno avrà mai la facoltà di impedire, e questo, questo è il vero potere di un essere umano.
Che Tu possa essere consapevole e felice, e anch’io!
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