“Il mio più grande rimpianto è quello di non avere fondato una scuola che glorificasse l’errore.”
KARL POPPER
Nella mia vita ho pensato, davvero a lungo, di essere il risultato sbagliato e la conseguenza finale, dei numerosissimi errori che avevo commesso.
Oggi che di cammino, in termini di crescita personale, ne ho fatto un po’, oggi so di essere la somma perfetta e finale di TUTTO CIÒ CHE HO IMPARATO DAI MIEI ERRORI, è diverso!
Gli errori sono dei feedback: insegnano la maestria, la generano; nessun campione d’arco nasce tale, la sua rosa di bersagli centrati è figlia delle 1000 frecce scoccate fuori bersaglio; “peccato” è termine che viene dal tiro con l’arco: quando, anticamente, l’arciere falliva il bersaglio, gli astanti esclamavano: “Peccato!”.
Peccare è mancare il bersaglio. Siamo tutti maestri che imparano a ricordare la pro- pria maestria, peccando. Siamo tutti peccatori e siamo tutti innocenti e mondi, Universi privi di colpa. L’essere umano è l’arciere, ma è anche l’arco, la freccia e finanche il bersaglio. Senza tensione non v’è scoccar di freccia, in assenza di tensione il bersaglio non può essere centrato. Togliere il giudizio negativo dalla tensione che la vita genera in noi, per far sì che la freccia possa scoccare, è la via che permette l’avvento del Maestro.
Maledire è dire male di qualcosa o di qualcuno; quando è la Vita l’oggetto della nostra maledizione, la tensione esiste, ma non viene lasciata andare. L’arciere, incoccata la freccia, carica l’arco tendendolo ma, per paura di sbagliare, mantiene l’arco in tensione evitando il rilascio del dardo. La sofferenza è inevitabile e, sì, è sempre figlia delle nostre resistenze e della paura di sbagliare.
Associare la vita alla sofferenza equivale all’arciere che tiene l’arco sempre teso, una tensione questa che, come conseguenza, induce a credere impensabile il vivere con gioia. Quando l’essere umano, che è abituato a pensare che la vita deve essere dolorosa, quando questa tipologia di essere umano prova felicità, scatta la preoccupazione, il pensiero di fondo è: la vita non può essere gioiosa. Pensiero questo che ne sottende uno ancor più drammatico: se non soffro non esisto!
Così, diventa importante smettere di giudicare negativamente la tensione, E SOPRATTUTTO SMETTERE DI GIUDICARE L’ERRORE.
Una Scuola di crescita personale che manchi di glorificare l’errore, o che anzi, addirittura lo demonizzi, mettendo all’indice chi lo commetta, ha da farne di strada!
L’errore è sacro, traccia la via che porta alla Maestria: non v’è maestro d’arco che sia divenuto tale, senza possedere in sé un cuore saldo di fronte ai numerosi bersagli mancati.
Se vogliamo essere felici, impariamo a gioire dei nostri errori, maestri essi stessi.
SENZA QUESTO:
NON QUESTO!
Lascia un commento