Ho scoperto che l’amore non ha a che fare con il fare, ma con l’essere: l’amore è ciò che sei!
L’amore è abbondanza, come una nuvola carica d’acqua, l’amore piove se stesso su chiunque, senza distinzione.
L’amore per me è una fragranza, è il profumo che Ti accompagna, sempre, ma che si rivela solo quando Tu sorridi, quando abbracci senza paura, quando doni te stessa o te stesso, senza volere niente in cambio.
L’amore non è Eros, quello è solo uno stratagemma della Vita che, golosa di sé, favorisce l’incontro tra polarità energetiche opposte, maschio e femmina, per far sì che l’incontro di due, generi l’Uno, la vita di un figlio.
Le persone, la maggior parte, cercano l’amore fuori, si comportano come delle C, che cercano altre C nella speranza di comporre un cerchio.
Quando accade che due persone, che da sole si sentono incomplete, si innamorano, il cerchio si compie e i due grandi bisogni, il bisogno di amare e quello di essere amati, vengono soddisfatti, ma 9 volte su 10 non dura.
Le persone che credono di dover trovare l’altra metà della mela per essere complete, credono nella carenza, immaginano e si comportano come chi crede di non avere amore.
Così, quando due mendicanti diventano ricchi all’improvviso, sono felici, ma temono l’andamento del mercato, temono di perdere l’amore, poiché, in fondo in fondo, continua ad agitarsi, plumbeo, il sentimento d’insufficienza e d’indegnità.
Quando il giocattolo si rompe, ci ritroviamo feriti e sanguinanti, col solito cordone ombelicale lacero, penzolante e perennemente emorragico.
Il bisogno di essere amato è un bisogno antico, bambino; il bisogno di amare è un bisogno attuale, adulto.
Quando riconosco responsabilmente che posso essere io a occuparmi di portare presenza a me stesso, accade che il bambino o la bambina che in me soffre, sentendosi visto/a, riconosciuta, accolta, coccolata, sostenuta, non giudicata, smetta di sentirsi sola; è così che il bambino interiore, nutrito d’attenzione e d’amore, si placa, e quando lui, anch’io.
Ciò che sta fuori e che chiamiamo mondo, è in realtà riflesso magico, illusorio, del mio mondo interiore.
Una parte di me ha bisogno di essere amata.
Quando l’adulto, divenuto consapevole, si occupa attivamente di soddisfare questo bisogno portando presenza e amore a se stesso, il pollice e l’indice della mano, aperti nel rappresentare una C, si chiudono toccandosi, e questo sì, è veramente OK.
È così che il cerchio della relazione più grande e più reale, quella con me stesso, si chiude.
L’amore sono io, e quando finalmente riesco a provare amore per Me, tutto, davvero tutto si compie.
L’amore diviene esperienza piena, appagante e completa, quando la coppia intrapscichica che tutti conteniamo, si fonde in Uno, quando il matrimonio alchemico si compie in Me.
Tutto è Me, tutto è Te.
L’Amore, quello vero, sono io, l’Amore, quello vero, sei Tu!
Che Tu possa essere l’amante appassionato di Te stesso, e anch’io!
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