Credo sia importante una premessa: il corpo muore, la consapevolezza no.
Vivere è davvero impegnativo, richiede forza e la forza viene, alzando pesi.
I pesi, nella vita, sono le difficoltà, la stanchezza, la mancanza di senso, la sensazione di essere separati dagli altri, la disintegrazione interiore, il mancato rispetto dei valori suggeriti dal proprio cuore.
In presenza di debolezza personale, l’essere umano soffre.
Che fare?
La morte talvolta, viene vista come il sonno, come uno stacco risolutivo capace di difendere dall’eccesso di sofferenza ma, chissà se è davvero così?!
Personalmente credo che non lo sia. Le tensioni, le cose irrisolte, l’incapacità di amare se stessi e quindi gli altri, diventano un bagaglio, così come lo diventano le qualità del cuore.
Le qualità della mente, come tutte le abilità del grande chirurgo, per esempio, andranno perdute.
Ora, gli irrisolti, torneranno a farsi vivi, di volta in volta, nelle varie opportunità di crescita e di integrazione (di cessazione del giudizio negativo cioè), che la Vita offre a se stessa attraverso le infinite incarnazioni: il corpo è quindi un dono.
Lo Spirito, l’Energia che anima il corpo, in assenza del corpo stesso, non può fare nulla, solo attendere di avere una nuova opportunità, una nuova opportunità di FARE.
Soddisfazione viene dal latino, viene da “satis” (abbastanza), “facere” (fare), in inglese l’etimologia è manifesta: “satisfaction”, soddisfazione.
Se vuoi soddisfazione, ci vuole sufficiente azione.
Morire? Per me non serve a nulla, solo rimanda l’opportunità di impar
are a incidere sulla realtà.
Il corpo è il dono del fare e morire è tornare a essere “solo spirito”, non sistema le cose, solo rimanda la possibilità, solo rimanda il potere di cambiare la nostra persona, attraverso la capacità di trasformarci e di evolvere.
La stanchezza è sacra, Ti chiede:
“Ne hai avuto abbastanza?”, se la risposta è “sì”, allora siamo pronti a cambiare.
Se hai realizzato di avere un problema e magari ti sei accorto di non farcela da solo, beh, non sei solo, chiedi quindi aiuto a qualcuno. Muoviti verso chi potrebbe aiutarti ad aiutare te stesso.
Sollevare un peso in due, dimezza lo sforzo e imparare le tecniche di uso della leva, può insegnarti ad alzare il mondo.
Ecco quindi cosa puoi fare: Tu puoi FARE.
Cammina con direzione e i tuoi passi Ti porteranno lontano lontano, sempre più vicino a Te.
Che Tu possa imparare a essere felice, e anch’io.
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