Abbiamo definito come integrazione la cessazione del giudizio negativo su di un evento precedentemente represso.
Perché l’integrazione dei sistemi energetici avvenga, sono indispensabili sempre cinque elementi, e ogni volta che non si ha integrazione, almeno uno di questi cinque elementi è assente.
I cinque elementi del Rebirthing sono:
1) respiro circolare
2) rilassamento completo
3) consapevolezza nei particolari
4) integrazione nell’estasi
5) fare qualsiasi cosa, perché tutto funziona.
Come abbiamo visto l’energia vitale del prana scorre grazie al veicolo del respiro che genera “circuiti completi di energia” equilibrando il prana attraverso l’inspirazione e l’apana per mezzo dell’espirazione.
Prana è termine sanscrito usato nella filosofia indiana, in cinese viene chiamato Chi, in giapponese Ki.
La tecnica di respiro usato nel Rebirthing prende il nome di respiro circolare, il primo dei cinque elementi.
Si ha respiro circolare quando:
1) inspirazione ed espirazione sono connesse, così che non vi siano pause nel respiro.
2) l’espirazione è rilassata, senza il minimo controllo.
3) se si inspira dal naso si espira dal naso, se si inspira dalla bocca si espira anche dalla bocca.
Rebirthing – Tecniche per integrare corpo, mente e spirito
Jim Leonard – Phil Laut
Nel corso di una seduta quindi il conduttore sceglierà se fare respirare o con il naso o con la bocca, le due respirazioni non vanno mai mescolate.
L’organo della respirazione per eccellenza è il naso, che quindi costituisce la forma ideale di respiro, l’uso della bocca è stancante e provoca secchezza delle fauci, garantendo tuttavia una più rapida attivazione della consapevolezza riguardante l’esistenza di uno schema energetico di repressione (non è possibile infatti respirare in modo ampio e non sentire le emozioni).
Il respiro veicola le emozioni, allegria, gioia, tristezza, rabbia, sono modulate da diverse qualità di respiro. L’apnea è un tentativo di sospendere le emozioni provate, la paura è, come già visto, non voler sentire.
Con l’apnea si ha quindi una sospensione di prana, che non è la stessa cosa dell’ossigeno, infatti quest’ultimo alimenta le cellule del corpo attraverso i globuli rossi, mentre il prana scorre in canali di energia sottile chiamati nadi, che sono innumerevoli e che, nella forma di canali principali, prendono il nome di meridiani (i ben noti meridiani dell’agopuntura).
L’energia vitale sottile giunge alle cellule dunque attraverso canali sottili sotto forma di prana, li nutre ed esce apana, completando il circuito.
“Il risultato di ciclo dopo ciclo di circuiti completi di energia, è che chi respira sente l’energia che scorre, inclusi i blocchi di flusso, causati da repressioni operate in passato. Il risultato è l’attivazione di modelli di energia connessi a repressioni di giudizi negativi nel passato, e dalla possibilità di integrarli “
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Jim Leonard – Phil Laut
Il respiro circolare è profondamente influenzato primo, dal volume dell’inspirazione, in seconda istanza dalla velocità dell’ispirazione e in ultima, come abbiamo visto, dalla scelta di fare passare il respiro dal naso o dalla bocca.
Se durante una seduta di respiro non si riescono a percepire gli schemi energetici, basterà aumentare il volume del respiro, che andrà invece abbassato in presenza di un’energia troppo intensa.
La lentezza dell’inspirazione invece consente di mettere a fuoco con precisione la propria attenzione, mentre aumentare la velocità dell’atto respiratorio, accentua la consapevolezza dell’esperienza nel complesso.
È importante sottolineare che la velocità del respiro nel Rebirthing, riguarda sempre e solo l’inspirazione, poiché l’espirazione non dovrebbe mai essere controllata, ma al contrario spontanea e intrisa di un lasciar andare con fiducia.
Quando l’atto respiratorio circolare viene svolto nel rispetto della sua intrinseca valenza simbolica fatta di attività (principio maschile dell’inspirazione), e di passività (principio femminile dell’espirazione), si ottiene una iperossigenazione rigenerante e priva di controindicazioni.
Quando invece l’espirazione cade sotto il controllo mentale, si causa una iperventilazione, che non comporta nessun pericolo, ma provoca tetania (contrazione involontaria dei muscoli delle mani, delle braccia, delle gambe e talvolta della bocca).
Quando l’ispirazione è controllata l’apana non può lasciare completamente il corpo e, poiché si sta inspirando una grande quantità di prana, si ha conseguentemente un accumulo di apana, di qui la contrazione muscolare.
L’espirazione viene controllata come risultato di una forma di resistenza inconscia, una sorta di rifiuto di farsi “digerire” dalla sofferenza; ogni volta infatti che la mente giudica negativamente una situazione, il corpo inibisce il respiro.
Per aiutare una persona a uscire dalla tetania la si può spingere a respirare in modo superficiale e veloce, invitandola inoltre a rilassarsi e a lasciar andare le resistenze.
Il secondo elemento è il rilassamento.
Rilassare il corpo è davvero molto importante, così come è rilevante la postura da suggerire alla persona che si appresta respirare.
La posizione ideale è quella che comporta una completa vulnerabilità, quindi stesi sulla schiena, braccia lungo i fianchi, con i palmi delle mani all’insù, gambe parallele non incrociate.
Una volta assunta una comoda posizione non ci si deve più muovere, accettando anche di accogliere gli eventuali pruriti senza grattarsi, spesso infatti si trasformano in sorprendenti schemi energetici.
Una energia repressa viene segnalata in modo inequivocabile dalle tensioni muscolari che, nonostante il rilassamento non riusciamo a sciogliere, tuttavia, mettendo da parte il rifiuto e predisponendoci finalmente all’accettazione, le cellule smettono di contrastare la negatività, e il corpo si rilassa.
Un buon modo di descrivere il Rebirhing è: “una tecnica di rilassamento così efficace che la tensione non torna più.”
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Jim Leonard – Phil Laut
La consapevolezza nei particolari è il terzo elemento del Rebirthing, e consiste nel concentrarsi sulle sensazioni fisiche che si provano durante la seduta di respiro, notando dove si trovano nel corpo, e ponendo quindi l’attenzione su ogni dettaglio legato a ciò che si prova.
Normalmente integrare un aggregato emozionale, attiva quello sottostante, la repressione infatti possiede una struttura a strati, come quella di una cipolla.
L’attenzione è un processo fondamentale, qualsiasi cosa richieda la nostra attenzione ha il diritto di averla e qualora subentrasse distrazione, sarà proprio sulla fonte della distrazione stessa che dovremo concentrarci, con la consapevolezza di trovarci di fronte alla fonte di uno nuovo modello di energia.
Una forma di difesa inconscia che ci fa perdere l’essenziale consapevolezza di contatto con tutto il corpo è il sonno… è bene sapere che è impossibile addormentarsi se si respira in modo circolare pieno e veloce.
Se una persona è troppo stanca, sarà opportuno lasciarla dormire un quarto d’ora prima di cominciare la seduta di respiro.
Per le persone che tendono a distrarsi facilmente può essere utile invece respirare in acqua calda o fredda.
Talvolta chi ancora non conosce la tecnica, si lascia andare a conversazioni con l’accompagnatore, il quale dovrà gentilmente chiedere di riservare tutti commenti alla fine della seduta.
Per chi giunge invece a una discreta padronanza della tecnica di respiro, un esercizio che aiuta ad aumentare il contatto con il proprio corpo consiste nell’abilità di spostare la consapevolezza da una parte del corpo all’altra…alluce, ginocchio, gomito e via via sino alla sommità del capo.
Questo esercizio favorisce il rilassamento e accumula energia, è fantastico per chi pratica il Rebirthing da solo, lo rende più facile.
Il quarto elemento è figlio della verità.
Mentire agli altri e a noi stessi, ci rende prigionieri; se si vuole essere liberi bisogna dire la verità, e non si può essere liberi finché si giudica qualcosa negativamente.
Il respiro circolare, il rilassamento completo, e la consapevolezza dei particolari, servono a eliminare la repressione, il quarto elemento invece serve cancellare i giudizi negativi e viene chiamato “integrazione nell’estasi”, un principio che afferma che l’esperienza in sé è fondamentalmente piacevole per “chi fa l’esperienza”, ovvero l’Osservatore che ci abita silente.
Riconoscere che noi siamo quel Testimone silenzioso che percepisce tutto come perfetto, perché sempre presente nel qui e nell’Adesso, senza possibilità di classificare gli eventi sulla base di passato e futuro, riconoscere tale qualità alla nostra essenza ci libera dal giudizio negativo, portandoci a uno stato continuo di pace, e di estasi appunto.
Se si paragonano le cose o le emozioni solo a se stesse, tutto diventa perfetto; così se si paragona un bicchiere di carta a una coppa di cristallo il primo sembrerà spazzatura, ma se lo si paragona solo a se stesso, apparirà per quello che è: un ottimo strumento per portare acqua alle labbra; e ancora se si paragona la tetania solo a se stessa, apparirà per ciò che è, un modello di energia, e sarà totalmente apprezzabile. Qualsiasi cosa si faccia allo scopo di sentirsi bene nei confronti di qualcosa che prima si giudicava negativamente, causerà un cambiamento di contesto.
Se riusciamo a porci nei confronti di noi stessi, e quindi del mondo, con amore, se si ama tutto ciò che c’è per il semplice fatto che c’è, si giunge a integrare qualsiasi cosa… la mente paragona, il cuore ama, baciando l’esistenza secondo il Principio di unità.
Tutto ciò che esiste è dono, è miracolo, è gioco; il cammino è armonizzazione tra equilibrio perso e ritrovato, e poi ancora perso e ancora ritrovato… per avanzare è necessario perdere l’equilibrio, la maestria deriva dallo sposare gli opposti, questo è crescita e integrazione.
Comprendere l’unità sottesa a tutto ciò che esiste, permette di integrare i paradossi:
capita spesso durante una seduta di Rebirthing, che la persona accompagnata si lasci andare a una risata, questo schema energetico si presenta nel corpo ogni volta in cui viene integrato un paradosso.
Le risate sono figlie di un’abilità appena acquisita di ricontestualizzare umoristicamente ciò che abbiamo provato o stiamo provando.
“L’umorismo è il risultato di un paradosso integrato. Ogni volta che una battuta fa ridere è perché presenta due linee di pensiero opposte come se fossero simultaneamente vere. Visto che tutto ciò che esiste è paradossale, da questo punto di vista è tutto buffo”.
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Jim Leonard – Phil Laut
Il quinto elemento del Rebirthing consiste nel comprendere che qualsiasi cosa si faccia durante respiro consapevole va bene, perché… funziona tutto.
“Infine il quinto elemento è integrare i tentativi di integrare: elimina il senso di obbligo insito nei quattro elementi precedenti. Deve essere preso alla lettera”.
Nota personale di Jim Leonard Rebirthing – Tecniche per integrare corpo, mente e spirito
Jim Leonard – Phil Laut